Prestigiosa audizione del presidente Grasso alla Camera

Prestigiosa audizione del nostro presidente Grasso alla Camera assieme a Cosimo Cicia, componente del Comitato centrale della Federazione nazionale degli ordini degli infermieri (FNOPI: oltre 450mila iscritti), dinnanzi alle Commissioni riunite Giustizia e Affari Sociali, nell’ambito dell’esame dei progetti di legge recanti “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni”, hanno illustrato le richieste FNOPI per il disegno di legge:

1. tolleranza zero verso la violenza nelle strutture sanitarie. L’inasprimento delle pene deve servire soprattutto a far sì che chi compie atti di violenza sappia (quindi massima informazione) sta perpetrando un reato severamente punibile;

2. regolamentare l’uso dei social nei luoghi di lavoro e rispetto all’attività professionale per evitare commenti, furti di identità e proposte inappropriate (ne sono vittima circa il 12% dei professionisti coinvolti che nel caso degli infermieri sono per il 77,42% donne;

3. snellimento delle attese stressanti in pronto soccorso con meccanismi di smistamento alternativi a bassa intensità e gestione infermieristica per ridurre la tensione e la reattività dei pazienti anche grazie all’applicazione dei nuovi codici già previsti per la classificazione delle urgenze;

4. pene anche più severe per chi aggredisce verbalmente e fisicamente un professionista sanitario donna sul luogo di lavoro, prevedendo l’aggravante del pericolo che possono correre gli assistiti;

5. maggiore formazione del personale nel riconoscere, identificare e controllare i comportamenti ostili e aggressivi prevedendo anche appositi corsi Ecm (educazione continua in medicina).

Oggi la formazione degli operatori su questo argomento è del tutto carente e chi si trova ad affrontare situazioni pericolose in prima linea, spesso è impreparato a meno di un suo personale interessamento, mentre dovrebbe essere previsto a livello di corso universitario, anche grazie a una modifica agli ordinamenti didattici e al sistema Ecm;

6. maggiore informazione e formazione perché siano denunciate da tutti e in modo chiaro le azioni di ricatto e le persecuzioni nell’ambiente di lavoro rispetto alla posizione e ai compiti svolti;

7. predisposizione di un team addestrato a gestire situazioni critiche, in continuo contatto con le forze dell’ordine soprattutto (ma non solo) nelle ore notturne nelle accettazioni e in emergenza;

8. lo stesso team dovrà anche sensibilizzare i datori di lavoro a non “lasciar fare”, ma a rifiutare la violenza anche prevedendo sanzioni;

9. stabilire procedure per rendere sicura l’assistenza domiciliare prevedendo anche la comunicazione a un secondo operatore dei movimenti per una facile localizzazione;

10. evitare per quanto possibile che i professionisti sanitari effettuino interventi “da soli”, ma fare in modo che con loro sia presente almeno un collega o un operatore della sicurezza;

11. riconoscere lo status di pubblico ufficiale, ritenendolo strumento indispensabile per arginare le violenze;

12. inserire la predisposizione delle opportune misure per la sicurezza degli operatori sanitari e per prevenire atti di violenza tra gli obiettivi individuali del Direttore generale dell’azienda.

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